MANIFESTO
Il Condivisionismo è un movimento intellettuale-artistico-scientifico che nasce spontaneo nella cosidetta "Terra dei Fuochi" tra il 2013 e il 2014. Esso è la risultante della confluenza di una massa enorme di energie, di forze mentali e spirituali che oltre a mettere in luce la peculiarità della città di Napoli di essere da sempre gimnasium esemplare di relazioni, ha dato vita ad un fenomeno epocale che ha visto uomini solitamente distanti tra loro, uniti e vicini come solo in certi importanti avvenimenti storici del passato si è verificato .
Il condivisionismo non può essere banalmente confuso con l'azzeramento delle distanze geografiche e talvolta sociali, caratteristico dell'era di internet. Il Condivisionismo napoletano è qualcosa di più profondo ed alto. Si tratta di un fatto straordinario, di una sorta di miracolo, che si è potuto verificare propio grazie alla fusione di quelle energie sopradette. La spiegazione del fenomeno stesso supera il nostro semplicistico ragionamento e talvolta ci riporta alla mente i discorsi del nostro amato e compianto Professor Emilio Del Giudice il quale, nelle sue discussioni, faceva spesso riferimento alla fusione di energie mentali invisibili che entrando in risonanza tra loro, possono dare ed hanno dato vita nel corso della storia ad eventi straordinari. Ci piace ricordare a tal proposito quando il Professor Del Giudice si "divertiva ", e non sappiamo se poi tanto, ad ipotizzare la presenza di questa forte risonanza energetica mentale nella Firenze del "400 che vide crescere contemporaneamente uomini , idee e potenzialità straordinarie.
A cavallo dell' ultimo biennio, si è visto a Napoli spesso il medesimo uomo del popolo dialogare liberamente alla pari con l'illustre scienziato la mattina in occasione di un dibattito e poi il pomeriggio dello stesso giorno passeggiare a braccetto in uno dei vari megacortei insieme al contadino o all'ammalato sdegnato condividendo con questi emozioni e speranze. Abbiamo visto laici e atei chiedere aiuto agli uomini di chiesa ed uomini di chiesa mettersi al servizio della vita politica portando il loro messaggio anche ai più sordi. Abbiamo visto lo scontro ma soprattutto l'incontro di forze, abbiamo assistito alla crescita ed alla nascita di competenze ed informazioni anche al di fuori dei ristretti, ed a volte blindati, luoghi del sapere. Un incontro che non può essere ignorato e trascurato. Questa immensa ricchezza ha in sè un potenziale enorme e getta le basi per un profondo cambiamento che non si può limitare alla denuncia e alla espressione di indignazione ma che deve per forza indirizzare questa energia in senso costruttivo affinchè ancora una volta Napoli sia non la "Terra dei Fuochi" ma la fucina di un nuovo modus vivendi da esportare fuori dalla Terra dei Fuochi. Il condivisionismo si pone così come forza nuova che vede, attraverso la condivisione di competenze in vari settori e attraverso anche il potente mezzo dell'arte, una profonda collaborazione umana. Alcuni dei fondatori della corrente hanno avuto l'esperienza di provare in prima persona l'importanza delle relazioni con altri uomini,talvolta molto distanti. Da queste relazioni ne è nata una rivelazione, che talvolta si è materializzata come rivelazione di "segreti" riguardo il superamento dei problemi personali legati all'inquinamento di queste aree.Da ciò l'impazienza di questa testimonianza, relazione-rivelazione-rivoluzione. Tre passi strettamente legati e necessari più che mai.
Sul piano pratico quindi il movimento si pone fini e programmi precisi che possono trovare applicazione in dibattiti pubblici. Un esempio può essere un dibattito tra esperti della disintossicazione che si pongono il fine di tracciare linee guida efficaci, reali ed applicabili per venire fuori dalla emergenza anche dal punto di vista del singolo. Non più solo denunce ma un occhio progressista e costruttivo oggi è necessario. Non si esclude, anzi si auspica vivamente, la partecipazioni di uomini interessati ad investire in questo settore per dare vita a quelli che possono essere definiti poli della salute che si pongono l'obiettivo di venire fuori dalla emergenza reale, quella del singolo che si ammala e che spesso troppo tardi viene ascoltato dallo Stato. Allo stesso modo si mira ad organizzare dibattiti e discussioni pubbliche sostenute da esperti che sottolineano l'importanza della condivisione di una didattica efficace al fine di programmare incontri nelle scuole tesi a gettare le basi per generazioni molto più attente al territorio ed al rispetto dell'ambiente e dell'altro. Queste solo alcune delle idee che potrebbero concrettizarsi a Napoli e venire esportate poi in altre realtà.
I condivisionisti sono testimoni reali ed esperti pronti a mettere al servizio della società il loro insegnamento, la propria saggezza, la propria arte, la propria esperienza felice sfruttando questa invisibile ma fortissima energia che aleggia sul cielo di Napoli in questo cruciale momento storico.
Il condivisionismo non può essere banalmente confuso con l'azzeramento delle distanze geografiche e talvolta sociali, caratteristico dell'era di internet. Il Condivisionismo napoletano è qualcosa di più profondo ed alto. Si tratta di un fatto straordinario, di una sorta di miracolo, che si è potuto verificare propio grazie alla fusione di quelle energie sopradette. La spiegazione del fenomeno stesso supera il nostro semplicistico ragionamento e talvolta ci riporta alla mente i discorsi del nostro amato e compianto Professor Emilio Del Giudice il quale, nelle sue discussioni, faceva spesso riferimento alla fusione di energie mentali invisibili che entrando in risonanza tra loro, possono dare ed hanno dato vita nel corso della storia ad eventi straordinari. Ci piace ricordare a tal proposito quando il Professor Del Giudice si "divertiva ", e non sappiamo se poi tanto, ad ipotizzare la presenza di questa forte risonanza energetica mentale nella Firenze del "400 che vide crescere contemporaneamente uomini , idee e potenzialità straordinarie.
A cavallo dell' ultimo biennio, si è visto a Napoli spesso il medesimo uomo del popolo dialogare liberamente alla pari con l'illustre scienziato la mattina in occasione di un dibattito e poi il pomeriggio dello stesso giorno passeggiare a braccetto in uno dei vari megacortei insieme al contadino o all'ammalato sdegnato condividendo con questi emozioni e speranze. Abbiamo visto laici e atei chiedere aiuto agli uomini di chiesa ed uomini di chiesa mettersi al servizio della vita politica portando il loro messaggio anche ai più sordi. Abbiamo visto lo scontro ma soprattutto l'incontro di forze, abbiamo assistito alla crescita ed alla nascita di competenze ed informazioni anche al di fuori dei ristretti, ed a volte blindati, luoghi del sapere. Un incontro che non può essere ignorato e trascurato. Questa immensa ricchezza ha in sè un potenziale enorme e getta le basi per un profondo cambiamento che non si può limitare alla denuncia e alla espressione di indignazione ma che deve per forza indirizzare questa energia in senso costruttivo affinchè ancora una volta Napoli sia non la "Terra dei Fuochi" ma la fucina di un nuovo modus vivendi da esportare fuori dalla Terra dei Fuochi. Il condivisionismo si pone così come forza nuova che vede, attraverso la condivisione di competenze in vari settori e attraverso anche il potente mezzo dell'arte, una profonda collaborazione umana. Alcuni dei fondatori della corrente hanno avuto l'esperienza di provare in prima persona l'importanza delle relazioni con altri uomini,talvolta molto distanti. Da queste relazioni ne è nata una rivelazione, che talvolta si è materializzata come rivelazione di "segreti" riguardo il superamento dei problemi personali legati all'inquinamento di queste aree.Da ciò l'impazienza di questa testimonianza, relazione-rivelazione-rivoluzione. Tre passi strettamente legati e necessari più che mai.
Sul piano pratico quindi il movimento si pone fini e programmi precisi che possono trovare applicazione in dibattiti pubblici. Un esempio può essere un dibattito tra esperti della disintossicazione che si pongono il fine di tracciare linee guida efficaci, reali ed applicabili per venire fuori dalla emergenza anche dal punto di vista del singolo. Non più solo denunce ma un occhio progressista e costruttivo oggi è necessario. Non si esclude, anzi si auspica vivamente, la partecipazioni di uomini interessati ad investire in questo settore per dare vita a quelli che possono essere definiti poli della salute che si pongono l'obiettivo di venire fuori dalla emergenza reale, quella del singolo che si ammala e che spesso troppo tardi viene ascoltato dallo Stato. Allo stesso modo si mira ad organizzare dibattiti e discussioni pubbliche sostenute da esperti che sottolineano l'importanza della condivisione di una didattica efficace al fine di programmare incontri nelle scuole tesi a gettare le basi per generazioni molto più attente al territorio ed al rispetto dell'ambiente e dell'altro. Queste solo alcune delle idee che potrebbero concrettizarsi a Napoli e venire esportate poi in altre realtà.
I condivisionisti sono testimoni reali ed esperti pronti a mettere al servizio della società il loro insegnamento, la propria saggezza, la propria arte, la propria esperienza felice sfruttando questa invisibile ma fortissima energia che aleggia sul cielo di Napoli in questo cruciale momento storico.
1. Il Condivisionismo sprona ed esorta l'uomo ad uscire dallo stretto individualismo, che lo rende immobile e lo attanaglia in logiche egoistiche ed asociali.
2. Il Condivisionismo invita a condividere esperienze, conoscenze e capacità con il solo fine del raggiungimento della felicità.
3. Il Condivisionismo invita a condividere sogni, aspirazioni ed idee le quali attraverso la confluenza delle energie profuse possano diventare concrete realtà.
4. Il Condivisionismo invita il mondo dell'arte tutto (istituzioni, scrittori, poeti, musicisti, pittori etc... etc...) a portare ovunque la propria arte senza pregiudizio alcuno, al fine di far giungere il bello in ogn angolo, affinchè gli animi tutti possano elevarsi attraverso questo potente mezzo.
5. Il Condivisionismo apprezza lo sforzo e la propensione degli uomini di scienza, pronti a donare il proprio prezioso sapere e le proprie felici esperienze al servizio dei propri colleghi, affinchè sempre più individui possano godere di quei trattamenti e cure che fino ad ora sono state ad appannaggio solo di pochi.
6. Il Condivisionismo invita i responsabili dell'istruzione e della formazione delle nuove generazioni a promuovere un approccio interdisciplinare che punti alla rivelazione di quel filo sottile che unisce e che rende i campi del sapere strettamente connessi ed interdipendenti tra loro.
7. Il Condivisionismo invita a condividere risorse e potenzialità, anche finanziarie, al di là delle logiche utilitaristiche fini a se stesse, per far nascere una nuova economia etica che dall'accrescimento personale individuale faccia scaturire un benessere collettivo diffuso ed un miglioramento della società.
8. Il Condivisionismo si impegna a divulgare attraverso ogni strumento oggi disponibile tutte le informazioni e tutte le risorse utili finalizzate a promuovere la filosofia della condivisione.
8. Il Condivisionismo si impegna a divulgare attraverso ogni strumento oggi disponibile tutte le informazioni e tutte le risorse utili finalizzate a promuovere la filosofia della condivisione.